lunedì 29 luglio 2013

Ci sono amici che rispondono

Ci sono amici che rispondono amici che scrivono altri che non so.

Per rispondere ad una lettera che ci è arrivata ma a cui facciamo fatica a rispondere si può procedere in questo modo: si legge la lettera alla ricerca di un appiglio di un punto di partenza per scalare questa montagna; poi si passano in rassegna i seguenti argomenti:
Chi è morto, chi è nato, chi si è sposato, chi si è messo con quello e chi ha lasciato quell’altro.
Una breve descrizione della vita famigliare se si è sposati, i progressi dei figli se sono piccoli e vanno a scuola. Un brevissimo accenno ai progetti futuri come le vacanze prossime a venire. Anche parlare del lavoro va benissimo. Se c’è pure qualche aneddoto è bello annotarlo e condividerlo .

Si saluta infine con una vena di malinconia e di dispiacere perché ci si vede sempre poco e scrivere è così imbarazzante . Lo so telefonare è meglio è dinamico e meno impegnativo ma scrivere agli amici e rispondere alle loro lettere è una manifestazione di affetto e di impegno a far durare questa relazione . è un modo per dire ci tengo sempre a te e per te sono disposto a fare questo . 

mercoledì 16 gennaio 2013

Brigate Rosse



I giornali parlano del Kumbh Mela in India, quello dei 12 anni ,  che bello spettacolo di gente indù. Ci siamo capitati con Roberto Festa credo nel 96 ma aiutami a ricordare Bob che anno era esattamente. Che manifestazione imponente . Mette paura vedere tanta gente anche se sei all'aperto accampata in una unica tendopoli . Si usano alti pali di legno con bandiere colorate a punta per dare qualche punto di riferimento alle persone che là devono muoversi incontrarsi mangiare tornare dalle famiglie . Succede lungo un fiume per kilometri a perdita d’occhio . E infatti siamo ripartiti appena possibile risalendo la corrente di gente che continuava ad arrivare.

Pochi giorni fa Gallinari  il brigatista reggiano , l’ultimo dei giovani partigiani se n’è andato . A Repubblica il giornale “diretto da eugenio scalfari “ tutti si ricordano delle vittime dei brigatisti e dei loro parenti . 

Certo che anche le famiglie dei soldati italiani nella prima e nella seconda guerra mondiale hanno sofferto . così come le famiglie delle ss in germania e in austria . Insomma non capisco perché non si possa provare ammirazione per uno come Gallinari che non si è mai pentito né dissociato dalla sua storia rivoluzionaria . 
Ha solamente ammesso di avere perso la sua battaglia. E poi adesso è morto . Negli anni del rapimento Moro avevo circa 15 anni e mi sembrava allora che forse la lotta armata avrebbe portato qualcosa di buono nel paese . invece le cose sono andate diversamente e anche io a cinquant’anni mi dico che non sono pentito per quello che ho fatto e se me ne sono andato via dall’Italia è perché ho perso la mia battaglia. Stai da vedere che mi tocca anche morire …

martedì 15 gennaio 2013

Scrivere per scrivere


I giornali parlano del Kumbh Mela in India, quello dei 12 anni ,  che bello spettacolo di gente indù. Ci siamo capitati con Roberto Festa credo nel 96 ma aiutami a ricordare Bob che anno era esattamente. Che manifestazione imponente . Mette paura vedere tanta gente anche se sei all'aperto accampata lungo un fiume per kilometri a perdita d’occhio . E infatti siamo ripartiti appena possibile risalendo la fiumana di gente che continuava ad arrivare.

Pochi giorni fa Gallinari  il brigatista reggiano , l’ultimo dei govani partigiani se n’è andato . a Repubblica il giornale “diretto da eugenio scalfari “ tutti si ricordano delle vittime dei brigatisti e dei loro parenti . anche le famiglie dei soldati italiani nella prima e nella seconda guerra mondiale hanno sofferto . così come le famiglie delle ss in germania e in austria . non capisco perché non si possa provare ammirazione per uno come Gallinari che non si è mai pentito né dissociato dalla sua storia rivoluzionaria . ha solamente ammesso di avere perso . e poi è morto . non lo conoscevo e negli anni del rapimento Moro avevo circa 15 anni e mi sembrava allora che forse la lotta armata avrebbe portato qualcosa di buono nel paese . invece le cose sono andate diversamente e anche io a cinquant’anni mi dico che non sono pentito per quello che ho fatto e se me ne sono andato via dall’Italia è perché ho perso . Stai da vedere che mi tocca anche morire ….

lunedì 7 gennaio 2013

è nato prima dalema o berlusconi ?









Per le amiche più giovani o per quelle con la memoria corta . Ma anche per quelli che vorranno ricordare che nel lontano 1998:

dopo mesi di inutili balletti politici la nota ufficiale della morte della Bicamerale viene diramata dal presidente della Camera Luciano Violante il 9 giugno, quando annuncia all'aula che Massimo D'Alema gli ha comunicato che in mattinata l'ufficio di presidenza della "commissione ha preso atto del venire meno delle condizioni politiche per la prosecuzione della discussione".

(La Repubblica 10/06/1998) Fabio Mussi dei DS denunciò allora:
« La Bicamerale è morta. Sia chiaro che non è né un suicidio né un ictus. È un omicidio e l'assassino si chiama Silvio Berlusconi. »

(La Repubblica 10/06/1998) Quest'ultimo rispose:
« Ho sentito che qualcuno vuole farmi un monumento. Credo che sia un titolo di assoluto merito avere evitato cattive riforme. Quindi se qualcuno mi sta costruendo un monumento lo ringrazio. » 

 Il giudice Gherardo Colombo la definì come "figlia del ricatto" attirando numerosissime critiche dal centrodestra e dal centrosinistra. In seguito Violante in un dibattito parlamentare ebbe a dire che "era stata data piena garanzia a Berlusconi e a Letta che non sarebbero state toccate le tv".

(La Repubblica 27/04/2001) Secondo Paolo Sylos Labini
« La legittimazione politica scattò automaticamente quando fu varata la Bicamerale: non era possibile combattere Berlusconi avendolo come partner per riformare, niente meno, che la Costituzione, con l'aggravante che l'agenda fu surrettiziamente allargata includendo la riforma della giustizia, all'inizio non prevista. E la responsabilità dei leader dei Ds è gravissima »

domenica 6 gennaio 2013

Espatriati in Alagoas


Lo sappiamo che le condizioni di vita nel belpaese non sono buone . Aumenta tutto e non ci sono soldi e lavoro per tutti . Si salvano i dipendenti del pubblico impiego e quelli che hanno i nonni risparmiatori . Per tutti gli altri restano da percorrere le vie della delinquenza o dell'espatrio . Gli italiani che si sono stabiliti a Maceio nello stato brasiliano di Alagoas hanno praticato entrambe le strade : qui tentano di ricostruirsi una facciata di credibilità perchè  pensano che sia il futuro a determinare il passato . Purtroppo per loro non è così . E il denaro sporco puzza eccome . Quasi quanto la loro cafonaggine .

La maggioranza delle coppie di italiani che si sono stabilite qua hanno tutte alle spalle delle storie di truffe o di incidenti con il fisco . Quelle che non hanno avuto guai con la giustizia o la finanza sono venute qua scappando da un futuro di miseria certa in Italia e nella speranza di migliorare il proprio tenore di vita . Io sono in questo ristretto club di persone . In tutto siamo in quattro . Due coppie . Il restante gruppo di connazionali che non sono arrivati dall’ Italia con moglie al seguito ma sono giunti qui in Alagoas alla spicciolata dagli anni 90 in poi  sono imprenditori , canaglie , truffatori , evasori , cravattari , lavandaie e pensate ci sono pure dei pedofili . In verità c’è stata una generazione di italiani lavoratori che si è trasferita qui cinquanta anni fa , erano in tutto una ventina e provenivano dalla calabria e dalla sicilia ma molti di questi sono ormai morti e quasi tutti i loro discendenti non ci tengono a cercare contati con gli italiani di fresca immigrazione e c’è da capirli …

Gli italiani di oggi , quelli giunti senza moglie al seguito hanno dovuto provvedere alla compagnia e siccome gli italiani sono famosi playboy hanno conquistato qualche ragazza di programma - come si chiamano qua - e le hanno sposate dopo estenuanti corteggiamenti e regalie. Il  risultato finale è lo spettacolo dell’anziano che si mostra in giro con la badante indigena al seguito.

 Per fortuna è un fenomeno di costume che interessa solo il genere maschile poiché le donne non amano coprirsi di ridicolo .

Alcuni esemplari di dongiovanni nostrani per rendere meno tragica la visione di questa improbabile coppia mista  hanno sposato delle signore attempate con una spiccata predisposizione per le lingue straniere . Specialmente l’italiano . Quasi tutti i nostri connazionali  non parlano il portoghese e a dire il vero anche con la grammatica italiana se la cavano malissimo.
Il motivo di questa competenza linguistica di queste mogli vegliarde non è dovuto ai loro studi accademici o alla frequentazione  della locale sede della Dante Alighieri di Maceio: 

già perchè esiste una sede della Dante Alighieri  che però è un circolo  gestito da una coppia di simpatici affaristi che lavano soldi degli amici isolani e già che ci sono combinano incontri e migliorano la rispettabilità delle prostitute locali . Nel centro che dovrebbe favorire la diffusione della cultura italiana nel mondo non ci sono insegnanti abilitati ne di italiano ne di portoghese ma a turno tutti gli amici della coppia che dirige il locale fanno lezioni su libri di testo che qualcuno provvede a fotocopiare . Di fatto il centro, è una succursale della cultura dialettale e imprenditoriale siciliana e si dovrebbe intitolare a Pirandello per onestà . Recentemente si è anche convertito a pizzeria e ristorante .




martedì 1 gennaio 2013

Toppato il servizio di capodanno

Con questa luna piena ci stava bene un bagno in piscina.
stasera  ho portato giulia al cinema a vedere una commedia brasiliana tipo sex and the city ma soft vietata ai 10 anni ma l'hanno lasciata entrare lo stesso perchè ero il padre . 

e comunque da stamattina che mi girano le balle perchè la cena di capodanno che ho consegnato ieri non è andata bene . la signora cristiana si è lamentata della torta diplomatica che era immangiabile durissima che non si tagliava ed hanno cacciato tutto nel cestino . poi il pane durissimo  e infine il tonno in crosto troppo asciutto e secco .
 le patate al forno niente di che normali . 

ma è piaciuto qualcosa almeno ? si le lasagne l'arrosto e le salsine . bene mi toccherà decidere se continuare a servire gli italiani oppure se continuare a fare il catering ma temo che non sia la soluzione giusta per questa città . 
credo che cucinare sul posto e al momento sia la cosa migliore da fare  . oppure piantarla qua